La Statua della Vergine

Al posto delle Icone venne sistemato, nel secolo XVI, il simulacro dell’Assunta.

La Vergine si stacca terra ed in un trasporto di rapimento con il volto, gli occhi e le mani congiunte, si libra verso il cielo. Lo scannello risulta ornato di una annunciazione con piccole figure a bassorilievo.

Scrittori locali hanno costantemente affermato la provenienza greca della statua, qui approdata fin dai tempi della persecuzione iconoclasta, e la tesi, priva di documentazione storica, si sostiene soltanto con la tradizione locale.

Abbiamo il dovere critico di cancellare ogni mistificazione leggendaria, rifacendo la tradizione nei suoi termini autentici e nel contesto dello sviluppo storico della vita spirituale dell’Eremo di S. Maria della Stella.

La valutazione artistica del prof. A. Frangipane nega che la statua possa essere greca o appartenente all’alto medioevo. La data del basamento: 1562, risolutamente chiarificatrice.

La statua venne a sostituire l’antica Icone della liturgia bizantina.

Nel secolo XVI si é peraltro nel periodo di trapasso dal rito greco a quello latino ed al luogo dell’antica Icone, dolce in uno sfondo fiamma oro, era da innalzare, egualmente bella e sovrana, la statua della Vergine.

Si ricorse alle artistiche botteghe siciliane di scultura (Gagini e Bonanno), e quando l’opera fu completa la si é sistemata su un battello che aprendosi la via sul mare giunse alle rive calde di questa marina.